Coppia di comodini luigi XVI, interamente lastronati in ciliegio.
I due eleganti comodini Luigi XVI hanno il piano in pietra e belle gambe slanciate, tipicamente Luigi XVI.
Non sono stati mai restaurati, necessita una revisione ma la struttura è in stato di conservazione ottimo.
Misure: H. cm 78 – P. cm 32 – L. cm 40
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(F) S,S
Per saperne di più:
Luigi XVI di Borbone (Versailles, 23 agosto 1754 – Parigi, 21 gennaio 1793) è stato re di Francia dal 1774 al 1792; dal 1º ottobre 1791 regnò con il titolo di “re dei Francesi” fino al 10 agosto 1792, giorno della sua deposizione, e di fatto ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino (monarca costituzionale dal 1791).
Luigi XVI, lo stile.
Il Luigi XVI è lo stile che ha caratterizzato le espressioni artistiche durante il regno di Luigi XVI (1774-1793), che si distingue per le linee dritte, pulite e geometriche, ispirate al classicismo greco e romano.
Lo Stile Luigi XVI nell’arredamento precede di qualche anno il regno di Luigi XVI (1774-1793), da cui prende il nome. Intorno al 1765 l’arredamento in Francia è caratterizzato dalla rinuncia alle forme bombate nei mobili, a favore di una linea dritta, più semplice, sobria e geometrica, ispirata al classicismo greco-romano. Gli ebanisti più noti sono stati Jean Henri Riesener (di origine tedesca), Guillaume Beneman (di origine tedesca), Adam Weisweiler (tedesco) e Jean Francois Leleu (francese) che ebbero commissioni da Madame du Barry e dalla regina Maria Antonietta.
Più semplice e sobrio, ma sempre di raffinata esecuzione, nei minuti dettagli, lo Stile Luigi XVI è caratteristico per il rigore geometrico dell’ornato e per la nitidezza dei volumi dei mobili. Tavoli, consoles, scrittoi, tavolini da gioco e da tè, sedie e poltrone hanno gambe dritte e sottili, a sezione squadrata o tonda e con piedi tronco-piramidali o tronco-conici. Lo stile impone legni esotici, come il mogano e l’ebano; i piani di tavoli e tavolinetti, di cassettoni e di consoles sono talvolta coperti da marmo, ma chiaro, preferibilmente di Carrara. Sedie, divani e poltrone hanno tappezzerie operate in pura seta, impreziosite da elementi decorativi minuti, come fiorellini, festoni, medaglioni.
Lo Stile Luigi XVI adotta in Italia la struttura irrigidita, ma un ricordo del gusto rocaille resta nella decorazione ad intarsio. Gli ebanisti italiani preferiscono legni chiari, come il ciliegio, coprono i mobili di lastronature, fatte con legno di frutto, di bosso, di noce, di palissandro, di bois de rose. Le gambe delle sedie e dei tavoli sono cilindriche, o tornite, o piramidali, o affusolate. I braccioli delle poltrone sono a volte un po’ curvi, ma le spalliere sempre dritte. Un artista che lega il suo nome alla storia dell’arte è Giuseppe Maggiolini, ricordato per finezza e complessità degli intarsi. Realizzava cassettoni di dimensioni proporzionate, sorretti da gambe a tronco di piramide o a forma troncoconica (a spillo). Il ripiano, i fianchi e i pannelli centrati avevano decori geometrici o con vedute di città o con paesaggi o con cammei.
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