Credenza del 1600 dipinta a tempera e laccata, con parte posteriore che nasconde vani e sportelli.
Ottime condizioni generali, non restaurata.
Provenienza Italia
Misure: L. cm 147 – P. cm 67 – H. cm 130
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(S,SM) SR
Per saperne di più:
Nata in Emilia Romagna nel Seicento come mobile per la stanza dei banchetti nelle case nobiliari, la credenza in origine era un semplice cassone basso e lungo su cui si disponevano i cibi prima di offrirli ai commensali.
Nel corso dei secoli la credenza ha avuto una lunga evoluzione e assunto varie forme, dotandosi di ante, vetrine e cassetti per riporre piatti, bicchieri, gli utensili da cucina e conservare gli alimenti. La sua funzione non è mai tramontata, e ancora oggi è un elemento indispensabile in ogni cucina, dove la si usa per esibire i servizi preziosi, l’argenteria, le porcellane, le bottiglie di vino pregiato.
La credenza prende il nome da un rituale detto “servizio di credenza”. Nelle famiglie della nobiltà prima del pasto si usava far assaggiare i cibi ad un servitore fidato, per accertarsi che non fossero avvelenati; solo dopo venivano serviti a tavola.
Nel Seicento il rischio di avvelenamento era alto: era il tempo delle guerre tra Signorie e per risolvere gli screzi spesso si ricorreva all’avvelenamento, cogliendo l’occasione ai frequenti banchetti che venivano offerti.
Per scongiurare il pericolo, le pietanze venivano disposte tutte su un banchetto e assaggiate da un servitore, il Mastro Credenziere, il quale dopo aver finito esclamava “Signori, vi è stato offerto servizio di credenza!”.
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